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mercoledì 11 aprile 2012

E.R.


L'altro ieri sera, intento a tagliare il bailico necessario ad una delle nuove ricerte del ristorante, mi sono ritrovato il pollice nascosto sotto a una foglia nel momento esatto in cui la lama appena affilata del coltellaccio da cucina si abbatteva con violenza su di essa.


Una bestemmia ha squassato il locale, mentre il sangue fluiva copioso inondando le foglie gia' tagliuzzate e imbrattando il pane pronto per le bruschette. Il tutto sotto l'occhio stupefatto del mio capo.

Dissimulando il dolore e nacondendo la preoccupazione per non avere piu' sensibilita' su mezzo polpastrello del pollice sinistro, ho concluso la preparazione delle bruschette coprendo il sangue con salsa di pomodoro (nelle cucine si fa anche di peggio) e misono fiondato in bagno.

Dopo un paio di medicazioni improvviste che mi hanno permesso di arrivare a fine turno, con la cuoca presa da un forte attacco di nausea alla vista del mio dito, ho aspettato il buon Fabiano e siamo andati al pronto soccorso per la seconda volta nel giro di una settimana.

La zelante infermiera all'ingresso ci ha fatto attendere appena mezz'ora solo per l'accettazione, alla quale e' seguita la prima visita, quella del triage, che serve a dare il codice d'emergenza al caso. Non si devono esser lasciati impressionare dall'emorragia in corso, perche' abbiamo trascorso solamente quattro ore in sala d'attesa, seguendo Bill Murray al David Letterman Show e una serie infinita di pubblicita', scoprendo che esiste un rivoluzionario macchinario per gli addominali, che Katie Perry ha i brufoli e che lo Chef Tony e' ancora vivo ed e' un mito anche per le casalinghe australiane.


In un sal d'attesa completamente vuota finalmente vengo chiamato dalla giovane dottoressa tirocinante. Nell'ambulatorio scopro il dito e lei allarmata corre a chiamare il superiore. Non proprio un buon segno!


Il superiore, che avra' avuto la mia eta', preoccupandosi piu' del sodo fondoschiena della tirocinante che della mia ferita, inizia a tastare quel che resta del dito dicendomi che sono stato molto fortunato visto che ho solo sfiorato un importante nervo.

Spedito ai raggi x per accertarsi che il pezzo di unghia mancante non sia in giro, torno in ambulatorio dove inizia la medicazione.

Il medico marpione in vena di rimorchio illustra all'ignara tirocinante come si effettua una multipla iniezione di anestetico alla base del pollice. Ecco, le iniezioni di anestetico alla base del pollice non le augurerei nemmeno al mio peggior nemico, un dolore atroce.


Purtroppo l'anestetico non arriva all'ultima falange, quella interessata dal taglio; aspettiamo 5 minuti ma la parte ferita non si addormenta.


Esasperato, invito il medico a procedere comunque con la medicazione.


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Cosa sulla quale vorrei sorvolare.


Segue un rapido ritorno a casa, fortunatamente senza punti, ma anche senza una mezzo polpastrello che mi sarebbe stato utile



Voto alla sanita' australiana: 8 perche mi hanno curato, 2 per la qualita' di questi macellai in camice!



Stay tuned

2 commenti:

  1. no, ma diciamola tutta, caro Emigrato: tu in ospedale non ci volevi manco andare! "Tanto è solo un taglietto.. smette di sanguinare e via"
    "guarda, secondo me è il caso di farlo vedere, se è un taglio profondo forse ci vogliono i punti...?"
    "nono, che scherzi, tanto passa"
    -due ore dopo-
    "ehm.. mi sa che mi tocca andarci"
    (abbiamo i testimoni)
    (numerosi)
    (e tutti pronti a ricattarti)

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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