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giovedì 19 luglio 2012

Bushwalkers (più o meno)


Anche se siamo solo a giovedì, posso dire che si sia chiusa una settimana incredibile con un altrettanto inatteso colpo di scena. Negli ultimi sei giorni ho percorso quasi 3000km con il van, passando dal verde Queensland all'arido e isolato Northern Territory. Nell'emisfero settentrionale un nome cosi evocativo richiama subito steppe, alci, orsi polari e aurore boreali; da questa parte del mondo il Northern Territory e' un rettangolo tirato con il righello che parte dal profondo deserto dell'Australia Centrale fino alla zona tropicale, separata da Timor est da un lembo di mare. Zona pericolosa quella tropicale, abitata dalla vera gente dell'outback: dura, sporca di sabbia e abituata a serpenti e coccodrilli. 






E' anche lo stato in cui si trova la maggiore densità di aborigeni: ad esempio ai confini di Elliott, un piccolo paesino abitato unicamente dai nativi aborigeni, si trova un posto di blocco permanente di poliziotti che somministrano a chiunque passi, me compreso, l'alcoltest.

Nell'ultima settimana ho visto cose incredibili, come i tre paesi che si contendono la paternita' della Qantas airlines; ma solo uno di questi vanta un museo con Boeing 747 e 707 parcheggiati in giardino.



Ho dormito al Threeways, che non è un hotel di lusso ma un distributore collocato all'intersezione tra la strada che viene dalla costa est, quella che viene dal sud e quella dal nord, storico luogo di ritrovo per i camionisti australiani.


Sui camionisti australiani poi, si potrebbe scrivere un'intera enciclopedia partendo dai bestioni che guidano: 53 metri di lunghezza suddivisi in 4 rimorchi e una motrice che nemmeno il Sylvester Stallone di Over the Top avrebbe portato.


Sono stato nel pub di Dely waters, luogo storico per veri australiani, ho visto serpenti morti lungo le strade desertiche, centinaia di canguri e wallabies che hanno fatto la stessa fine mangiucchiati da corvi e falchi.





Fino ad arrivare a Katherine, 300km a sud di Darwin, una cittadina con le terme pubbliche a pochi metri dal fiume infestato di pericolosissimi squali. Anche qui l'esordio non poteva che essere particolare: poco prima che mi immergessi, i vecchi del posto che qui trascorrono le proprie giornate si sono fiondati quasi tutti fuori dall'acqua perche' a nuotare allegramente con loro c'era un velenosissimo serpentello.




Scampato il pericolo mi sono goduto comunque uno dei bagni più piacevoli di questo folle viaggio.

Dopodiché, facendo due passi assieme al compagno di viaggio, mi trovo davanti a un'agenzia per il lavoro dalla quale esce un trafelato signore con guance da evidente alcolista, chiedendoci se siamo interessati ad andare a raccogliere zucche da dopodomani.

Lavoro accettato.


Per qualche giorno mi ritroverò di nuovo in mezzo ai campi, con la faccia sporca della terra rossissima che qui ricopre un po' tutto.


Ma questo lo raccontero' la prossima volta

1 commento:

  1. Errata corrige: il fiume ovviamente e' infestato da coccodrilli non squali

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