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giovedì 4 ottobre 2012

Somewhere


(il post e' sprovvisto di foto causa delirio dell'Ipad)

Amaca, amici fidati, l'odore della primavera. Una di quelle situaIoni che si spera non si esauriscano. Difficile raccontare a chi sta in Italia tutto questo, specie a chi mi sta aspettando con ansia; rinviata la partenza, il viaggio ha preso un'inaspettata piega positiva, perlopiu' generata dalla, ben poco, audace scelta di tornare nell'ostello sove avevo vissuto per mesi.

Qui ho trovato un calderone di personaggi che sembrano i coprotagonisti di un libro di John Fante, audaci pirati della loro vita futura o passata che stanno attraversando in questo posto un periodo di crisi personale o professionale. C'e' J. ad esempio, immenso afroamericano, che sta scrivendo il romanzo della vita e ha impegnato tutto quello che possedeva per comprare un anello di fidanzamento alla morosa brasiliana che vive nelle favelas di Sao Paulo; poi c'e' P, futuro grande pilota d'aereo, al momento parcheggiato in Australia per accumulare ore di volo; affettuoso e socievole piu' di quanto il suo svizzero tedesco lascerebbe supporre.

Siamo in fondo un branco di matti alla ricerca di un posto dove stare nel Mondo, cosi' come suggerisce profeticamente il nome dell'ostello ("somewhere to stay" appunto) in cui ci siamo ritrovati, strano triangolo delle Bermuda nel quale e' facile perdersi e dal quale e' difficile uscire.
Tuttavia, seppur con molt dispiacer per gli amici che lascero', tra due settimane partiro' alla volta di Melbourne, dove cercare lavoro per gli ultimi mesi australiani. Speriamo bene

Stay tuned

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