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sabato 24 novembre 2012

Riassunto delle puntate precedenti (1)


Lasciata Brisbane alla volta di Melbourne per inseguire una gara motociclistica, un nuovo lavoro e parecchi viaggi, anteponendo giusto una veloce capatina nell’altrettanto amata Noosa, per gustare un po’ di surf, ho infilato un aereo scoprendo pochi minuti prima della partenza che il letto che con tanta dedizione una amica mi aveva rimediato via couchsurfing, era saltato lasciandomi letteralmente con il culo a terra.
Ormai all’imbarco, il giorno prima di Halloween e un altro paio prima di una competizione ippica, la Meloburne Cup, alla quale il Palio di Siena si potrebbe rapportare come “gara ciclistica tra bambini nel pieno del parco”, le possibilità di incappare in un letto ancora disponibile erano più che risibili.

Incollato al telefono, con sottocchio l’intera lista degli ostelli disponibile, e con non poche fatiche, trovo finalmente un buco nella più squallida topaia della città, giusto in tempo per spegnere il cellulare e attendere la partenza dell’aereo.

Il concetto di “cominciamo bene” assume da subito nuova e innovativa forma di una sonora bestemmia.

Arrivato e sistemati i bagagli con non poco ribrezzo viste le condizioni veramente invivibili della sistemazione, con moquette macchiate, porte rotte e un portiere notturno decisamente dipendente da droghe di varia natura, mangio un veloce boccone in città e mi avvio verso le coperte, ansioso che la sveglia mi informi che è il momento di prendere il bus direzione Phillip Island per andare a vedere la gara di moto.

Nel cuore della notte succede una cosa particolare: apro repentinamente gli occhi e trovo un ragazzo intento a sdraiarsi sopra di me. Letteralmente sopra di me! Farfuglio qualcosa e questo coglione si allontana. La mattina dopo lo troverò riverso sul pavimento a russare e si giustificherà adducendo l’evento alla sua colossale sbornia...

Fattostà che arriva il giorno della gara, alla quale dedicherò un post a parte. Bella, divertente, emozionante. E poi Phillip Island è un luogo spettacolare.

Da questo punto trascorrono alcuni giorni in cui non succeda assolutamente nulla, mi aggiro per la città affollata, fredda e umida indeciso sul da farsi, incapace di farmi piacere questo clima degno delle peggiori zone inglesi, in cui il meteo è capace di cambiare 4-5 volte nell’arco della giornata. Per di più la situazione degli ostelli è veramente disastrosa e per non trovarmi a dormire per strada sono costretto a cambiare letto o struttura di mattina in mattina.

Tengo duro ancora un po’ perchè ricevo la notizia che a breve dovrebbe arrivare il mio caro amico Patrich che, in crisi di idee, ha deciso di venirmi a trovare. Solo che, nel momento stesso in cui esce dall’aeroporto si ritrova a provare le mie stesse sensazioni e il mio giudizio negativo non tanto sulla città, quanto sul suo maledetto clima legato alla confusione e l’affollamento.

Resta una sola cosa fare: andarsene. E se questo ci è chiaro, restano da decidere il mezzo di trasporto e la destinazione.
Così, dopo una rapida consultazione, decidiamo che un’avventura assieme on the road è quello che più si conviene al nostro stato d’animo; per quanto riguarda la destinazione, conveniamo che essere arrivati fin qui senza vedere la Great Ocean Road è un peccato, però poi bisogna necessariamente migrare verso il nord, magari su fino a Noosa, dove la spiaggia, il caldo e le onde sono d’obbligo in questa stagione.

La mattina stessa siamo a contrattare il noleggio di un’auto per l’indomani. Per una fortuita coincidenza, l’auto più economica vuole il fato sia un suv superaccessoriato, dotato di telecamere, cruise control e tanti tanti tanti pulsantini con cui giocare durante il viaggio.






CONTINUA...

2 commenti:

  1. Ciao! ho scoperto il tuo blog per caso ieri e ho passato una piacevole oretta leggendo tutte le tue avventure, scrivi davvero bene, complimenti;)
    Sono come te un'emigrante "semi campagnola veneta", nel mio caso a londra..ho adorato il post in cui ti chiedi come fanno le persone ad accettare di vivere una vita di routine, mille giorni uguali uno dopo l'altro..e tutto cio che hai scritto sembrava uscito esattamente dalla mia testa!Dopo un anno a Londra sento nuovamente il bisogno di muovermi, probabilmente nei prossimi mesi sbarchero nella terra dei canguri alla ricerca di un clima piu "accogliente" e di nuove cose da conoscere..per il momento mi accontento di leggere blog come il tuo e sognare ad occhi aperti :)
    buona fortuna per tutto,
    Valentina

    ps(scusa per gli accenti mancanti ma le tastiere inglesi ne sono sprovviste)

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    1. ciao valentina, grazie per le belle parole. qui è veramente un altro mondo e se ti sei trovata bene a londra, qui sarà lo stesso.

      sei avrai bisogno di consigli mi troverai qui a rispondere

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